Il modello Feuerstein
Trarre vantaggio dalle opportunità di apprendimento offerte dall’ambiente, se mediate da un altro individuo.
"Imparare a imparare" non fa parte delle competenze con cui nasciamo: questa capacità deve essere acquisita. Mentre la "cognizione" (vale a dire il fare esperienza e l'apprendere) fa parte del nostro bagaglio mentale, le "abilità metacognitive" (la consapevolezza e la conoscenza che noi abbiamo della mente, del suo modo di lavorare) devono essere costruite.
In estrema sintesi possiamo dire che esistono 3 modelli o teorie di apprendimento:
Modello comportamentista (S-R)
S = Stimolo
1R = Risposta
Tutti i modelli stimolo - risposta trattano la "mente" come "scatola nera" i concetti di base sono il "condizionamento" ed il "rinforzo". L'accento cade per forza sull'insegnamento come trasmissione. Questo modello prevale in tutte le teorie dell'apprendimento fino agli anni 60. Nella pratica scolastica è ancora il più frequente, e così "nella mentalità" degli insegnanti: "io ti insegno, l'apprendimento è affare tuo".
Modello cognitivista (Piaget, Vigotskj, Bruner, ect.) (S-O-R)
S = Stimolo
O = Organismo
R = Risposta
La mente non è più trattata come "scatola nera", l’accento cade sugli "stati mentali" del soggetto secondo ipotesi che gli Esseri Umani traducono gli "eventi esterni" in "modelli interni" e ragionano manipolando queste "rappresentazioni simboliche" per poi tradurre i risultati in azioni. Ne derivano teorie dell'apprendimento più complesse delle precedenti, dove l'accento si sposta dall'organizzazione dell'insegnamento, alla conoscenza dei modi di funzionare e di costruire il mondo proprio della mente.
Modello Feuerstein (S - M - O - M - R)
Si tratta di un modello, attualmente il più avanzato (anni 90), che si rifà al cognitivismo arricchendo la sua formula classica con l'introduzione della figura del mediatore dell'apprendimento, che altri non è che il nostro Tutor Cepu.
M = Mediatore
O = Organismo
S = Stimolo
R = Risposta
Qui l'importante è la figura del mediatore (tutor) introdotta nello schema classico del cognitivismo. Il mediatore è un "esperto dell'apprendimento" che lavora incidentalmente su certi contenuti piuttosto che altri, in quanto ha di mira lo sviluppo potenziale di apprendimento individuale, vero valore aggiunto agli apprendimenti semplici.
Questo modello, in accordo con i più recenti studi sul cervello, postula alcuni principi:
- Il cervello non è statico
- L'intelligenza è modificabile
- La realtà è soggettiva
- L'apprendimento può avvenire solo se motivato
- La verbalizzazione plasma il pensiero
A scalare ognuno dei tre modelli presentati comprende e supera il precedente, non lo nega, ma lo allarga e arricchisce. Solo il Modello Feuerstein però garantisce: + risultati + velocità - fatica ed è questo il modello proposto in tutti i nostri Centri Studio.